domenica 26 maggio 2019

Radiosonde - Ricezione: quali antenne usare



Parliamo di antenne per la ricezione di radiosonde meteo.

Ne esistono di vario tipo. Per iniziare va bene una qualunque antenna verticale, la più semplice possibile. Se non ne abbiamo per la gamma di 403 MHz va bene una UHF da 432 MHz, presente nella maggior parte delle stazioni amatoriali. Può andare bene anche una VHF che, in questo caso lavorando in terza armonica, dovrebbe mantenere un buon livello di ricezione, sebbene con un diverso diagramma di radiazione (che in qualche caso può fare comodo).

Esiste poi una miriade di altre antenne, più o meno performanti: dipolo in quarto d’onda, GP (Ground Plane), dipolo a mezza onda, J-pole, direttive varie, tra cui quelle a polarizzazione lineare e quelle a polarizzazione circolare.

Tra quelle a “diagramma circolare di radiazione” troviamo:



Ground Plane;

Pregi: semplice, facile da costruire, a polarizzaziome verticale, ampio “angolo di radiazione”; 
Difetti: antenna galvanicamente aperta, non adatta in caso di vento, di elettricità statica o di notevoli turbolenze meteo.


J-pole;
fig. 1: la mia J.pole; a destra, una Discone

pregi: semplice da costruire, galvanicamente in cortocircuito, basso angolo di radiazione, adatta alla ricezione DX, più che “locale”, guadagno di antenna migliore della GP;

difetti: difficile la taratura per chi non sia appena un po’ esperto ma con un po’ di pazienza ci si può riuscire.



Dipoli incrociati:

conviene usarli in commutazione e a polarizzazione lineare; verticale all'orizzonte ed orizzontale allo zenith, per avere sempre il massimo nella componente del campo elettrico.


QFHA:

antenna a polarizzazione circolare, destra o sinistra che sia; è una direttiva e come tale va usata; rende il massimo quando accoppiata ad un rotore alt/azimutale. In alternativa, si può utilizzare per ricezione zenitale; in questo caso va disposta con asse in verticale; domanda: a quanto ammonta la probabilità di avere la radiosonda allo zenith stando in stazione fissa? Abbastanza poco, immagino; quindi, può essere comoda come antenna di riserva da commutare all’occorrenza, a meno che non sia dotata di rotore, come detto in precedenza.


La QFH è a polarizzazione circolare: perde, all'orizzonte, rispetto alla polarizzazione lineare ma ne guadagna se ascoltiamo sonde allo zenith; in quest'ultimo caso bisogna disporla con il boom in verticale.

Collineare:

se fatta bene, ha un certo guadagno rispetto al dipolo in quarto d'onda, a scapito dell'angolo di radiazione che risulta nettamente più basso, quindi risulta più adatta a collegamenti DX/tropo; per questo motivo sembra "meno performante della GP"; lo è solo in ragione del suo angolo di radiazione.


Generalmente, data l'altezza, le sonde si ricevono per onda diretta e in polarizzazione verticale quindi l'angolo di radiazione non può essere troppo basso. Allo zenith, il segnale dovrebbe essere molto forte ma la componente verticale del campo elettrico risulta molto piccola; in questo caso può far comodo cambiare polarizzazione o antenna.


Nella “ricerca in campo” le cose cambiano; una piccola veicolare in quarto d’onda è adatta durante la fase di avvicinamento; una piccola e leggera Moxon offre ottime prestazioni nella ricerca a breve distanza. Per la ricerca a brevissima distanza usate un’antenna a barattolo o un barattolo schermante: il ricevitore è saturato anche senza antenna; bisogna ottenere una direzione ed un verso di sicuro affidamento, per arrivare presto sull’obiettivo.


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