lunedì 24 giugno 2019

Dipoli, lobi di radiazione e angolo di “lancio”

























ing. Achille De Santis

Dalla figura si può valutare il guadagno di un dipolo lungo multipli di lunghezze d’onda o di mezze lunghezze d'onda.

Con un dipolo da mezza lunghezza d’onda, l’angolo di lancio è ortogonale alla giacitura del dipolo. Un dipolo di questo tipo viene usato, infatti, normalmente in polarizzazione verticale, in modo da avere una diffusione circolare sul piano orizzontale e un angolo di lancio prossimo a 0° sul piano verticale. In polarizzazione orizzontale, invece, viene utilizzato in HF, per esempio, per collegamenti attraverso riflessione ionosferica allo zenith, ottenendo una copertura “locale”, come si fa in ambito militare o di Protezione Civile, quando le condizioni lo richiedano.

Prendiamo a riferimento il primo punto a sinistra, sulla figura, corrispondente alla lunghezza di un’onda intera. Il guadagno in “spazio libero” è di circa 2,8 dBi, a cui corrisponde un angolo, rispetto alla giacitura del dipolo, di circa 55°.

Se l’antenna è lunga 2λ il guadagno sarà di circa 4,8 dBi mentre l’angolo di “lancio” dei lobi principali sarà di circa 35°.

Esaminando un’antenna con lunghezza di 4λ risulta un guadagno di circa 6,8 dBi ed un corrispondente angolo di lancio di 2,4°.

Infine, con antenne di 8λ risulta un guadagno di 9dBi ed un angolo di lancio di circa 2°. Sui dieci metri si può ancora realizzare un dipolo hertziano da 8λ. In 80 metri è molto più difficile, dimensionalmente.

Si può parlare di antenne direttive? SI e NO. Si, perché comunque c'è un guadagno, NO, perché il solido di radiazione risulta soltanto allungato e schiacciato, senza una notevole direttività. In effetti la direzione preferenziale è una ma i versi sono due.

Conclusione: aumentando la lunghezza del dipolo si passa da un lobo unico di radiazione, disposto ortogonalmente alla antenna, a lobi sempre più numerosi e disposti con un angolo, rispetto al dipolo, sempre più basso e tendente a coincidere con la giacitura del dipolo stesso. Il guadagno dell’antenna è giustificato proprio da questo “schiacciamento” dei lobi con l'aumentare della lunghezza, rispetto alla lunghezza d'onda.


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Risposta:

Non è mia abitudine rispondere ad anonimi interlocutori ma faccio una eccezione.

Innanzitutto, Grazie per il refuso segnalato! Ad 8λ l'angolo è infatti di circa 20°.

Avrei fatto meglio a parlare di "Antenna", invece che di dipolo, in quanto elemento radiante.
La "longwire" è sempre un'antenna, intesa come elemento irradiante.

Le antenne rombiche non sono antenne in regime stazionario bensì in regime progressivo; esse  sono soggette ad una perdita di potenza, poiché "terminate" su carico resistivo.. Comunque, NON si parlava di queste.

Per ultimo, il "guadagno"  (di antenna, n.d.a.) è sinonimo di "direttività", NON si ottiene a scapito di direttività. A parità di potenza, infatti, esso rappresenta il "vantaggio" (se mi è permesso questo termine, per analogia linguistica) ottenuto nel trasmettere nella direzione preferenziale, a "discapito" delle altre, dove il segnale è sicuramente inferiore.
Con stima!

1 commento:

  1. il grafico si riferisce a una longwire, non a un dipolo... una precisazione, la longwire di 8 lambda guadagna circa 9dBi, con un angolo di circa 18° da entrambi i lati del wire... per ovviare a questo inventarono le rombiche, che elidono i lobi non interessanti... la bidirezionalità che hai giustamente citato, viene smorzata con un carico dal lato opposto della alimentazione. Come in tutte le antenne direttive, il guagagno è a scapito della direttività. Ciao Achille

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